Doppia Corporeità

“Nel percorrere trasversalmente il cammino artistico dell’umanità, Bellezza e Verità sono due valori da sempre messi in relazione, sia essa armonica o conflittuale. A ben vedere quel che muta nel tempo non è questo sodalizio, che dura indissolubile, ma l’idea di Bellezza, la quale al di là delle correnti e dei momenti si rivela profondamente individuale.

Nel lavoro fotografico di Laura Garfagnini torna questo intimo legame che è espresso pienamente attraverso un’esaltazione dei contorni e dello spessore, un’opera lontana dalla levigazione estrema che sottrae vitalità. Allo stesso tempo vi si percepisce quella rigorosa trasfigurazione necessaria a rendere la propria opera non un ricalco privo di respiro, inevitabilmente consegnato al falso, ma qualcosa di internamente animato.

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L’attenzione per il corpo, e il desiderio di magnificarlo, è il filo che conduce a Doppia Corporeità. In questo progetto infatti la fotografa ha saputo e voluto vincere l’atavico conflitto fra arte pittorica e fotografia in una libera fusione, onirica e celebrativa del corpo femminile, che incoraggia lo spettatore a cogliere qualcosa di più nelle forme a lui note. Questa eccedenza visiva, questa trasfigurazione, non serve tuttavia a deviare dalla realtà, ma a condurre l’osservatore su un piano di realtà ancora più profondo. Nel sovrapporre tele pittoriche e scatti fotografici, e quindi il lavorio del pittore, il painting progressivo, al clic del singolo istante della mano fotografica, Laura Garfagnini in nessun caso cela le forme dei corpi e le loro sottili differenze, che divengono nondimeno veicolo per la rappresentazione di un corpo universalizzante e universale. L’esperienza di questo lavoro fotografico è di un aumento di visione, dove il senso della vista è chiamato a mettersi in gioco doppiamente, nello sforzo tutto umano di distinguere i due piani, corpo e arte, pelle e tela.Per poi riunirli, in un’immediata epifania, come due cose belle e inseparabili.”

Irene Dati